lunedì 6 settembre 2010








A Profumo 40 milioni
alla faccia di chi ha il mutuo
«Pecunia non olet» recitava un
vecchio motto latino. Sì, ho
usato l’indicativo imperfetto
perché tale motto, vuoi per la globalizzazione
anche dei proverbi, vuoi
per il pil cinese, si è mutato in «pecunia
olet» e come che «olet»: emana addirittura
«Profumo».
Quaranta milioni di euro di liquidazione
per il presidente del cda dell’Unicredit,
è la notizia riportata dai
giornali. Mi piacerebbe sapere a quanti
disgraziati, che non avendo regolarmente
onorato le rate in scadenza
causa la crisi imperversante, l’Unicredit
(e non solo) ha fatto mettere all’asta
le loro abitazioni; quanti artigiani
sempre l’Unicredit (e ribadisco non
solo) ha fatto fallire per mettere assieme
questi famosi 40 milioni. Sia i
primi che i secondi ringraziano il signor
Profumo per la sua generosità
nel dare in beneficenza due milioni di
quei 40. È proprio vero: come la carità
onesta anche i denari legalmente
estorti escono dalla porta ma rientrano
dalla finestra.
Livio Merler su L'Agige 23/09/10



a proposito di...profumo

Postato da giorgino-2 | 22/09/2010 alle 19.32  su libero

Qualcosa non quadra



Riepiloghiamo: un grande banchiere, un lodato professionista e uno al quale non mancano certo gli agganci politici (chi pensa che Profumo sia arrivato lì senza santi in paradiso è un inguaribile ingenuo) viene messo alla porta in modo alquanto spiccio. Per fare più in fretta e per tacitarlo gli si dà una buonuscita molto molto molto consistente (abbiamo visto qualcosa del genere anche al Comune di Milano e Moratti è finita sotto processo) e la cosa finisce lì. Ma siamo matti? Se l'operato dell'AD era così infame perché 40 milioni? Se invece sono soldi ben spesi allora deve aver fatto danni gravi. Quali? C'è una terza possibilità: sia vera la prima o la seconda ipotesi, che i soldi servano ad evitare che ad un processo civile emergano fatti a carico della Banca che la danneggerebbero molto oltre 40 milioni. Siamo impazienti di sapere come stanno le cose, perché sappiamo come andrà a finire: causa 40 milioni spesi così, gli esuberi saranno da domani molti di più. Aspettiamo preoccupati.


Michele Santoro risponde a Masi: "Non accettiamo limitazioni"...

morta Sandra Mondaini

Sandra Mondaini (Kika)
Sandra Mondaini è morta a 79 anni. Il decesso è avvenuto questa mattina poco prima delle 13 all'ospedale San Raffaele di Milano. Era ricoverata da dieci giorni.Continua a leggere questa notizia
Dopo la morte del marito e compagno di una vita Raimondo Vianello, scomparso in aprile, aveva subito un periodo difficile durante il quale si è temuto più volte per la sua salute. Nei cinque mesi successivi al funerale era stata ricoverata numerose volte.
Sandra era nata l'1 settembre del 1931. Attrice comica, conduttrice televisiva ma soprattutto compagna di una vita di Raimondo Vianello, ha conosciuto il primo grande successo televisivo nel 1961 con 'Canzonissima'. Da allora ha accompagnato la storia delle tv italiana, fino al celebre 'Casa Vianello' raccontando la vita coniugale con sketch in bilico tra finzione e realtà. La sit-com è stata lanciata nel 1988 e per anni è stato un appuntamento fisso sulle reti Mediaset.






17/9/2010 (18:56) - MOTORI






La febbre per la 500 contagia gli Usa
Prevendite chiuse nelle prime 2 ore...

morto calabrese







Pietro Calabrese






ROMA (12 settembre) - È morto questa mattina a Roma Pietro Calabrese. Il giornalista, 66 anni, è deceduto alle 5.15 nella clinica Paideia dopo una lunga malattia. I funerali avranno luogo martedì alle 11 nella chiesa di San Roberto Bellarmino. Pietro Calabrese era nato a Roma l'8 maggio 1944 e aveva cominciato la sua lunga carriera all'Ansa, per poi arrivare alla direzione del Messaggero, della Gazzetta dello Sport e di Panorama. Lascia la moglie Barbara e la figlia Costanza.



si sta autodistruggendo












Agli autori del gruppo Mondadori: non comprerò più i vostri libri

mondadori.jpg
Vito Mancuso, dalle pagine e dal sito de La Repubblica, ha posto unaQUESTIONE MORALE su come poter continuare a pubblicare con la Mondadori dopo l’ennesimo PROVVEDIMENTO AD PERSONAM di questo governo, che ha di fatto cambiato una maxi-vertenza con cui la Mondadori avrebbe dovuto dare al fisco (e quindi allo Stato, a noi cittadini) se avesse perso il terzo grado di giudizio 350 milioni di euro, commutando la somma in 8,6 milioni di euro. continua



ultimi della classe    google superveloce


Nessun commento:

Posta un commento

usare temini moderati,grazie