Mubarak si è dimesso. Esplode la gioia in piazza
Venerdí 11.02.2011 17:16
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"Cittadini, in nome di Dio misericordioso, nella difficile situazione che l'Egitto sta attraversando, il presidente Hosni Mubarak ha deciso di dimettersi dal suo mandato e ha incaricato le forze armate di gestire gli affari del paese. Che Dio ci aiuti". Così Suleiman, in un intervento alla televisione, ha annunciato le dimissioni del vecchio e contestato rais.
Da Al Arabiya fanno sapere che a breve ci sarà un comunicato del Consiglio Supremo di Difesa, guidato dal ministro della Difesa, il maresciallo Mohammed Tantawi in cui sara' annunciato lo scioglimento due rami del Parlamento, le dimissioni del governo del premier Ahmed Shafiq e l'incarico al presidente della Corte Costituzionale di guidare il paese insieme ai militari.
FESTEGGIAMENTI - La folla al Cairo, e specialmente in piazza Tahrir, ha esultato all'annuncio. La notizia è stata accolta con un tripudio di bandiere egiziane sventolate in piazza Tahrir. Da un lampione viene agitato un fantoccio impiccato che era stato appeso già giorni fa. Lo accompagnano fischi e grida di giubilo. Alcuni urlano "dio è grande", altri "abbiamo abbattuto il regime".
ELBARADEI, E' IL PIU' BEL GIORNO DELLA MIA VITA - Mohammed ElBaradei, uno delle figure dell'opposizione egiziana, esulta per le dimissioni di Hosni Mubarak: "E' il piu' bel giorno della mia vita". Ha dichiarato il Nobel per la Pace 2005, aggiungendo che "abbiamo aspettato per da decenni per questo giorno. Ora guardiamo avanti per lavorare con i militari per preparare libere e corrette elezioni. Penso ad un periodo di transizione di condivisione dei poteri tra l'esercito e il Popolo". Alla domanda se si candidera' come presidente ElBaradei, come gia' altre volte e' stato criptico limitandosi ad osservare che "non ci sto pensando. Ho vissuto abbastanza per essere felice e vede l'Egitto libero".
WALL STREET- La notizia delle dimissioni di Mubarak sembra aver avuto un effetto positivo sui mercati. Wall Street ha infatti invertito la rotta ed è ora in territorio positivo, con il Dow Jones in rialzo dello 0,16% e il Nasdaq che guadagna lo 0,21%. Esplosioni di gioia e concerti di clacson hanno la accolta a Tunisi.
LA SVIZZERA CONGELA I CONTI E I BENI DI MUBARAK - Come e' gia' avvenuto con l'ex presidente tunisino Zine al Abidine Ben Ali la Svizzera ha annunciato il congelamento di ogni eventuale conto o bene dell'egiziano Hosni Mubarak nella confederazione elvetica. Lo ha reso noto un portavoce del ministero degli Esteri di Berna.TUTTE LE REAZIONI - Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha definito "un cambiamento storico" le dimissioni del presidente egiziano Honsi Mubarak.
L'Iran ha accolto con soddisfazione la notizia delle, definita una "grande vittoria" del popolo egiziano. "La conquista grazie alla volonta' della grande nazione egiziana contro la resistenza e l'ostinazione delle autorita' dipendenti dalle potenze mondiali e' una grande vittoria", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Ramin Mehmanparast, augurandosi che "continuando su questo percorso tutte le storiche aspirazioni degli egiziani si realizzino".
Il segretario generale della Lega araba, Amr Moussa, ha auspicato che l'Egitto si ricompatti dopo le dimissioni di Hosni Mubarak. "Abbiamo poco tempo per avviare una riconciliazione nazionale a cui dobbiamo contribuire tutti", ha dichiarato l'ex ministro degli Esteri egiziano ad Al Arabiya. "E' un momento storico non solo per l'Egitto ma per tutto il mondo", ha osservato Moussa, "e' la prima volta che una rivoluzione riesce a centrare il suo obiettivo quasi senza violenze e senza avere un capo". Il numero uno della Lega araba ha glissato sulla possibilita' di una sua candidatura alla presidenza o ad altro incarico: "Non e' il momento per parlarne ma sono a disposizione per dare un mio contribbuto al pari di qualsiasi altro egiziano".
Il vicepresidente Usa Joe Biden saluta le dimisssioni di Hosni Mubarak come "un giornata storica" per il popolo egiziano, che porti ad un percorso negoziato verso la democrazia.
Il gruppo estremista libanese Hezbollah, vicino a Siria e Iran, si e' congratulato con gli egiziani per la loro "storica vittoria" dopo le dimissioni di Hosni Mubarak. La notizia e' stata accolta a Beirut da fuochi d'artificio e un concerto di clacson delle auto.
Anche i Fratelli Musulmani, il gruppo islamico che rappresenta la formazione piu' organizzata dell'opposizione, ha "reso onore all'esercito egiziano" che con le dimissioni di Hosni Mubarak guidera' il Paese fino alle elezioni. La Fratellanza, formalmente fuori legge dal 1954, ha "ringraziato l'esercito per aver mantenuto le sue promesse".
LA SCHEDA/ EGITTO, DAL GIORNO DELLA COLLERA ALLA FUGA DEL FARAONE - Dalla 'giornata della collera' alla fine dell'era Mubarak. La storia dell'Egitto è stata sconvolta in 18 di protesta indotta dai movimenti violenti in Tunisia, dalla caduta di Ben Ali e dalle rivolte popolari che, come un ciclone, si stanno diffondendo in tutta le regione.
Ecco di seguito i principali eventi che hanno cambiato il volto del Paese:
- 25 GENNAIO: Iniziano le proteste di massa, le prime dal 1977. La giornata della collera al Cairo vede per le strade circa 15mila persone che contestano il presidente Hosni Mubarak, da trent'anni al potere, e ne chiedono le dimissioni. Quattro morti nelle manifestazioni
- 26 GENNAIO: I manifestanti violano il coprifuoco e continuano la protesta. I movimenti pro-democrazia si riuniscono a piazza Tahrir e attaccano a colpi di pietre e molotov la sede del Partito di Mubarak. Sono sei i morti in due giorni e dozzine i feriti.
- 28 GENNAIO: Mubarak esce dal silenzio e annuncia in un intervento televisivo un rimpasto di governo.
- 29 GENNAIO: Mubarak nomina Omar Suleiman vice presidente, e' la prima volta che il presidente sceglie un secondo dal 1981. Nomina primo ministro un altro militare Ahmed Chafik, ex comandante dell'aviazione.
- 30 GENNAIO: La contestazione di organizza, Mihammed Elbaradei, ex direttore generale dell'Aiea, prende le redini dell'opposizione per negoziare una transizione verso un governo di unita' nazionale con il sostegno dei Fratelli musulmani.
- 31 GENNAIO: Suleiman annuncia l'apertura delle consultazioni con i partiti.
- 1 FEBBRAIO: La 'marcia del milione' di persone e' un successo. Migliaia di manifestanti in tutte le principali citta' egiziane. In serata Mubarak fa una seconda apparizione televisiva e annuncia che completera' il suo mandato ma che non si ricandidera' alle elezioni di settembre. In serata il presidente egiziano aveva parlato con Barack Obama che lo aveva sollecitato a una transizione rapida e ordinata. Il bilancio dell'Onu e' di 300 morti, 3000 feriti e centinaia di arresti dall'inizio delle proteste.
- 2 FEBBRAIO: Proseguono gli scontri a piazza Tahrir. Suleiman annuncia che il figlio di Moubarak, Gamal, non si candidera' alle elezioni.
- 4 FEBBRAIO: Centinaia di migliaia di persone partecipano al 'giorno dell'addio' per reclamare le dimissioni immediate di Mubarak.
- 5 FEBBRAIO: Si dimette l'esecutivo del Partito nazionale democratico
- 6 FEBBRAIO: Riaprono le banche dopo una settimana di chiusura. Rinviata l'apertura della borsa del Cairo.
- 10 FEBBRAIO: Mubarak delega tutti i suoi poteri a Suleiman.
- 11 FEBBRAIO: Suleiman annuncia le dimissioni di Mubarak mentre oltre un milione di persone continuano a manifestare nel paese. Viene da piu' fonti confermata la presenza del presidente dimissionario nella sua villa di Sharm el Sheikh.
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