giovedì 18 novembre 2010

me piase a mi


Tolta insegna



Treviso – E’ stata rimossa dall’ingresso dell’Aeroclub di Treviso l’insegna in “Fliegen Macht Frei” (”Il volo rende liberi”), che richiamava quella del campo di sterminio diAuschwitz. Il procuratore Antonio Fojadelli ne ha disposto il sequestro e ha aperto un fascicolo. Indagato, in riferimento alla legge Mancino, il presidente della Scuola volo di Treviso Francesco Montagner. Qualche giorno fa Montagner aveva sistemato sul cancello dell’aeroporto di Treviso la scritta, per giunta in tedesco, una vera e propria riproduzione di quella che sta sopra al cancello d’entrata del campo di concentramento di Auschwitz.

A denunciare fin da subito la vicenda il quotidiano di Treviso 
La Tribuna. Ma perché arrivare a tanto? “Un atto di protesta”, aveva spiegato ieri Montagner che si sentiva un perseguitato come i milioni di persone che hanno perso la vita nei campi di sterminio nazisti. Il presidente della Scuola di volo aveva dichiarato tutta la sua soddisfazione per, a suo dire, “la riuscita dell‘iniziativa”.

La protesta di Montagner era nata dopo che l’
Enac, l’Ente nazionale aviazione civile, e la societàAerTre controllata dalla Save, che gestisce l’aeroporto di Treviso, avevano deciso di recintare la zona attorno alla scuola di volo per questioni di sicurezza, per evitare l’accesso diretto alle piste. In uno scalo che si sta ingrandendo e punta ad arrivare a 2 milioni di passeggeri, “con voli sensibili verso l’Inghilterra ed il Medio Oriente, la sicurezza non può essere trascurata”, aveva spiegato l’amministratore delegato della Save Paolo Simoni. “Quella recinzione – diceva invece Montagner – richiama i campi di concentramento. Ora non possiamo più entrare nei nostri locali senza sottostare a numerosi controlli, e ho subito un calo delle attività. Così ho deciso di fare le barricate. La scritta è di plastica, anche se è fatta bene, non so quanto reggerà. Senza un messaggio forte, in questo caso il richiamo all’Olocausto, la mia protesta non avrebbe avuto la stessa risonanza. Con il pieno rispetto per i campi di concentramento, ma non capisco perché la Comunità ebraica si sia scandalizzata, loro non hanno l’esclusiva di quella scritta, non sono gli unici che possono veicolarla nel mondo. E poi c’è una certa affinità tra quello che è successo all’epoca e quello che accade ora in Italia”.

Un messaggio di pessimo gusto – ha commentato il rabbino capo di Venezia
 Elia Richetti “che banalizza un messaggio che ricorda l’Olocausto di milioni di persone, per scopi diversi”. Anche per lo storico dell’ebraismo Riccardo Calimani si tratta di un gesto di insensibilità e ignoranza: “Una profanazione che non otterrà il fine voluto, bisogna stare attenti al verificarsi di episodi come questi”.

L’aeroclub di Treviso potrà avere il proprio spazio adeguato in un’area dell’aeroporto ‘Canova’. Dopo la rimozione dell’insegna in tedesco è stato siglato in Prefettura un accordo tra l’Aeroclub, l’Enac e il vertice dello scalo trevigiano. L’incontro, durato circa un’ora, è stato voluto dal Prefetto di Treviso,
Aldo Adinolfi, il quale ha detto di essere “molto soddisfatto per l’esito”. All’incontro ha preso parte anche il questore, Carmine Damiano. Nell’incontro è stato sottolineato che la sicurezza dello scalo è prioritaria. La rete di recinzione rispondeva solo alla necessità di separare la zona riservata da quella libera.

Di 
Ivana Gherbaz


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